L'orientamento Psicoanalitico-Fenomenologico accoglie il disagio della persona come una delle forme del sentire, un sentire che può raccontare qualcosa su quali sono i significati che quella particolare persona dà al mondo e alle esperienze che vive.
Il processo psicologico che si avvia insieme, richiede uno spazio e un tempo e si realizza attraverso una relazione non giudicante orientata a conoscere e comprendere quanto accade nella vita della persona. Quest'ultima, con l'aiuto del terapeuta, può incuriosirsi di come funziona, di quanto è complesso e ricco il suo mondo interiore, di quali sono le emozioni e i pensieri disturbanti e quali le risorse che potenzialmente ha già allo stato latente e non sta utilizzando. Può esplorare e individuare, nella relazione terapeutica, quali sono i temi ricorrenti e i funzionamenti che non la aiutano, e quali invece quelli che vanno verso il benessere con se stessa e con gli altri.
All'interno di questa cornice, i sintomi sono considerati come strategie di adattamento a condizioni altrimenti insostenibili, strategie dotate di senso all'interno di un più ampio sistema di funzionamento personale.
Il percorso psicologico permette di abbassare il livello di malessere attraverso la ricerca di senso all'interno di un insieme di disagi vissuti spesso come incomprensibili e per questo talvolta invadenti e intrusivi. Lo spazio di libertà che emerge dall'affievolirsi del dolore fa sì che si riavvii il naturale movimento vitale, così come il cambiamento, secondo quelle che sono le coordinate particolari di ogni persona.